Nel corso dell'ultimo anno, solo in Italia, sarebbero stati sferrati oltre 10 mila attacchi informatici.
Le informazioni ricavate vengono poi messe in vendita nel Dark Web.
Nell'ultima edizione del Rapporto Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica), il costo medio delle informazioni, ricavate da un singolo cittadino italiano, è pari a circa due euro. Una quotazione così bassa è dovuta alla grande facilità con la quale i Cyber criminali riescono ad accedere alle informazioni.
Esiste comunque un vero e priprio listino prezzi: i dati comprensivi di codice di verifica della carta (CVV) vanno dai 2 ai 6 euro; una completa identità (codice conto, carta di credito e altri dati bancari) arriva fino a 18 euro; l'account Paypal verificato potrebbe essere venduto anche a 500 euro; l'account Skype, invece, 12 euro e, infine, per la compromissione di un computer privato o di una piccola azienda vengono chiesti circa 20 euro.
«Considerato che nel nostro campione analizziamo attacchi particolarmente gravi contro primarie organizzazioni a livello mondiale, è sconcertante che la somma delle tecniche di attacco più banali rappresenti oggi ancora il 61% del totale. Significa che gli attaccanti riescono a realizzare attacchi di successo contro vittime teoricamente strutturate con relativa semplicità e a costi molto bassi, oltretutto decrescenti», conclude Zapparoli Manzoni.
Fonti:
ItaliaOggi - Cybercrime fuori controllo con attacchi ad ampio raggio
Mr.Webmaster - Dati personali: i prezzi del mercato nero
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